Il tuo sorriso – Lettera di Raul Izquierdo Garcia

Alle mie amiche e ai miei amici con la sindrome di Down

da | 22 Set, 2022 | Internazionale

Raul Izquierdo Garcia - Lettera alle persone con sindrome di Down

Amo molto il tuo sorriso. Sì, il tuo. Amo molto i vostri sorrisi, Guillermo, Berta, Jorge, Verónica, Tere, Cristina, Julie, Roberto, Esther… Perché è un sorriso che mi aiuta a essere una persona migliore e ad apprezzare molto di più le piccole cose della vita. A volte è un sorriso malizioso e giocoso, come quello di un bambino che vuole crescere. Altre volte è un sorriso che esprime affetto, quasi un abbraccio, che dice silenziosamente: “Amo stare con te”. E altre volte è un sorriso di benessere, esprime la felicità di godersi il momento presente.

Il tuo sorriso è quasi sempre spontaneo e non impostato. È un sorriso naturale, lontano da atti premeditati. Non necessita di trucco, né di sbiancante per denti, né di un trattamento antirughe, antigrasso o antietà. Non è un sorriso calcolato. Il tuo sorriso non è alla ricerca di applausi, o di Mi piace, e non cerca un fan club. No, il tuo sorriso è un dono universale per tutti gli esseri umani che vogliono riceverlo.

Ultimamente ho letto che da qualche parte il tuo sorriso è fonte di scandalo, che può creare disagio, persino senso di colpa per la persona che lo guarda. Che provocazione! Dato che il tuo sorriso può dichiarare che sei felice, è del tutto insopportabile per coloro che non vedono con il cuore. Io ti conosco e so che ti piace vivere, fare progetti, stare con i tuoi amici, ballare e cantare e persino ridere ad alta voce. Ti piace goderti la vita al massimo. La tua disabilità non ti ferma, anche se può limitare alcune cose.

Sai, anche io ho delle disabilità, ma le nascondo molto bene. Le nascondo sotto la maschera di un uomo responsabile ed efficiente, organizzato e attento. Ho una collezione di maschere per rendere la mia fragilità il più discreta possibile. Ma adesso non voglio soffermarmi sulle mie disabilità. Voglio solo che tu sappia che le ho e che, come te, imparo a camminare con loro ogni giorno e, quando vedo che non riesco a liberarmene perché sono parte di me, cerco di accettarle e amarle. Ma tu hai più difficoltà di me perché siamo abituati a mettere segni ed etichette. E tu ne indossi una che dice “sindrome di Down” perché le tue caratteristiche fisiche sono molto riconoscibili. E c’è chi non sopporta la fragilità e l’imperfezione negli altri o in se stesso. Alcuni di noi sanno che dietro a un vaso rotto può esserci un tesoro infinito.

In questi tempi la vita è in gioco, sì, la tua vita. Altre persone come te hanno il diritto di nascere e la loro vita non può essere abbreviata perché hanno un’alterazione genetica dovuta a un terzo cromosoma 21. La tua vita, cara mia e caro mio, è un dono, proprio come la mia e quella di ogni altra persona. Poiché esisti, poiché sei tu, oggi posso godermi il tuo sorriso.

So che a volte sei poco loquace e che i tuoi gesti possono essere goffi o imprecisi. So anche che, nella maggior parte dei casi, non potrai avere una vita indipendente o un lavoro retribuito. Ma so che ho bisogno del tuo sorriso e che ne hanno bisogno anche molte altre persone. In effetti, il tuo sorriso dovrebbe essere un’eredità duratura per l’umanità. Perché è quello che ci serve: meno urla, meno bombe e più affetto e sorrisi, come quelli che dai tu. Il tuo sorriso è come quella perla che ci stupisce quando la troviamo o il dipinto più ammirato nel museo più bello del mondo.

Non smettere mai di sorridere: mi ricorderà che non devo smettere di sorridere nemmeno io. Il tuo sorriso mi mostra che, nonostante tutto, c’è speranza. Il tuo sorriso mi commuove e fa vibrare la mia anima al ritmo del tuo sguardo. Il tuo sorriso è il migliore. Immagino il sorriso di Dio e a volte penso che debba essere simile al tuo.

Raul Izquierdo Garcia
Coordinatore Internazionale
Settembre 2022

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