Il 2 giugno, per il settantasettesimo anniversario della Festa della Repubblica, Sergio Mattarella ha aperto i giardini del Quirinale alle varie associazioni con Disabilità e Fragilità.
Non ero mai stata ai Giardini del Quirinale, solitamente non aperti al pubblico ma solo agli addetti. Negli ultimi anni sono stati aperti per celebrare la Festa della Repubblica e dare la possibilità ai cittadini di visitarli e trascorrere un piacevole pomeriggio in un posto unico.
La zona che circondava il Quirinale era sorvegliata e controllata dalle forze dell’ordine, dalla protezione civile e affiancati dai volontari del pronto soccorso.
Non si poteva attraversare il perimetro controllato se non si aveva un’autorizzazione che lo permetteva. L’unico modo per poter entrare in piazza del Quirinale era venire con un mezzo autorizzato e registrato sulla lista degli invitati.
Noi di Fede e Luce eravamo una cinquantina, di diverse comunità di Roma. Il resto degli invitati erano altre associazioni. In tutto, circa duemila persone.
Prima di poter entrare ai giardini, c’erano altri controlli e, una volta superati, c’era del personale che ti dava da bere e una coccarda commemorativa in onore della Festa della Repubblica.
La vista da quei giardini era stupenda, si vedeva tutta Roma o quasi. Si intravedeva la cupola del Pantheon e altre cupole famose della città.
Voltando le spalle al palazzo ho potuto osservare le persone venute all’evento e che erano state invitate, davvero molte. Ognuno col proprio gruppo di rappresentanza, alcuni di loro portavano la maglia della loro cooperativa o associazione per farsi riconoscere e far vedere agli altri da dove venivano e come erano arrivati quel pomeriggio al Quirinale.
Nel giardino sono entrati i corazzieri a cavallo, facendo un piccolo giro e mettendosi in una fila ordinata. Gli invitati erano meravigliati e li osservavano. Alcuni di loro, avvicinandosi hanno potuto accarezzare i cavalli o farsi una foto con la guardia d’onore del Presidente.
Dopo l’esibizione equestre, in una zona del giardino c’era un coro e molte persone si sono spostate per ascoltarlo. Poco dopo anche l’orchestra dei carabinieri, in un altro punto del giardino, si era sistemata per suonare un concerto per gli ospiti.
Il Presidente non era ancora sceso fra i suoi invitati. Le persone camminavano liberamente da una parte all’altra per ascoltare il coro o l’orchestra.
Quando il Presidente Mattarella è arrivato, tutti si sono radunati attorno a lui per poterlo salutare, stringergli la mano e congratularsi per l’occasione data.
Poi si è fermato ad ascoltare l’orchestra dei carabinieri e tante persone gli stavano attorno per cercare un contatto, uno sguardo.
Quando il primo concerto è finito si è spostato ad ascoltare il coro proveniente dalla Lombardia, ragazzi abbastanza giovani ma molto bravi. Sergio Mattarella li ha ascoltati tutti e, mentre si spostava da una parte all’altra del giardino, stringeva le mani agli ospiti; con alcuni scambiava due parole o semplicemente un sorriso caloroso.
Anche io ho avuto l’occasione di potergli stringere la mano. Il pomeriggio trascorso al Quirinale è stato piacevole, un’opportunità da non farsi sfuggire.