«Dove non trovi amore, metti amore e troverai amore»

L’esperienza di gioia, solidarietà e condivisione di un pellegrinaggio

Gruppo di persone davanti ad un santuario

«Ieri bellissima giornata in una location fantastica che abbiamo così avuto modo di riscoprire e approfondire. Tutto farcito come sempre da tanti ingredienti tipici di Fede e Luce: amicizia, gioia di ritrovarsi e stare insieme, ma anche commozione per le persone che sono volate in Cielo troppo inaspettatamente. Grazie agli organizzatori, ai bambini e ai ragazzi che si sono prodigati in camerieri e animatori. Grazie a tutti!». Questo è il messaggio che Paola di Mondovì ci ha inviato lunedì mattina. È bello aprire la giornata con parole positive, notizie che dovrebbero riempire un po’ di più le pagine dei nostri quotidiani e trovare casa sui social.

Domenica 25 giugno, infatti, per le comunità di Fede e Luce è stata davvero una giornata speciale! L’idea di un pellegrinaggio a Cussanio era nata qualche mese fa dai gruppi del Piemonte. E così ci si è ritrovati in 70 persone, tra grandi e piccini a dire un grazie per l’anno trascorso, in questo Santuario mariano che ha una storia bellissima e particolarmente significativa per l’oggi.

Tre motivi principali legano Cussanio e Fede e Luce. Bartolomeo Coppa cui la Madonna apparve l’8 maggio 1521 era un giovane sordomuto. Fede e Luce ha come maestri le persone più vulnerabili nella mente e nel corpo. Cussanio da più di 500 anni è meta di pellegrinaggi. Il cammino di Fede e Luce, nella Pasqua del 1971, inizia con un pellegrinaggio a Lourdes, testimoniando che ogni persona sia accolta nella Chiesa e nella società, sia integrata e valorizzata perché Dio spesso confonde i sapienti di questo mondo con la stoltezza della croce. I sapienti di 50 anni fa erano quelli che di fronte alla decisa volontà dei coniugi Camille e Gérard Proffit a vivere il loro pellegrinaggio a Lourdes con i loro figli disabili Thaddée e Loïc, avevano commentato: «Quando si hanno dei figli come questi, si resta a casa. I vostri figli non capiscono niente di ciò che si vive a Lourdes e possono turbare gli altri pellegrini».

Eppure la storia di Dio con gli uomini, ieri come oggi, si discosta dai pensieri dei benpensanti. Bartolomeo, da Cussanio, viene inviato dalla Madonna a Fossano con un preciso messaggio: «Convertitevi, Fossanesi, smettete di fare il male altrimenti il male vi travolgerà!». Lui, sordo e muto, riceve il dono dell’udito e della parola per portare un messaggio di vita. Non crede ai suoi orecchi per ciò che gli è capitato! Corre in città e gli abitanti di Fossano, che conoscevano bene questo pastore povero e disgraziato, si stupirono sì del fatto della guarigione dalla sua infermità, ma quanto al contenuto del messaggio fecero finta di niente e continuarono a sguazzare nel male. E la peste sopraggiunse con la sua falce acuminata e fece migliaia di vittime. Solo allora capirono quanto fosse affidabile il messaggio portato da Bartolomeo. Da quel momento iniziarono i pellegrinaggi a Cussanio.

Lo Spirito Santo ha accompagnato il cammino di Fede e Luce, in tanti Paesi dei cinque continenti, portando un messaggio di amore e di accoglienza preciso: vuoi sconfiggere il male dell’indifferenza e il mito del self made man? Ricordati che ogni persona, anche e soprattutto la più piccola e la più fragile, è degna di amore e ha un posto nella Chiesa e nella società. È, quello che Papa Francesco chiama, “il vangelo della piccolezza”.

Forse che non sia proprio questo il messaggio affidato a Fede e Luce oggi: una buona notizia per il mondo che spesso brancola nella tristezza e sembra essersi svestito dell’entusiasmo di vivere?
Anche adesso siamo minacciati dal male, basti pensare, come ricordava nell’omelia don Pierangelo (Rettore del Santuario), l’esperienza della guerra che tutti ci coinvolge. Fede e Luce esiste, al fianco di tante altre meravigliose realtà, per dire che la pace è già possibile, quando deponendo le armi delle nostre sicurezze e prepotenze, ci mettiamo alla scuola dei nostri ragazzi e ragazze.
Il pranzo consumato sotto i tigli di Cussanio ha permesso ai partecipanti, provenienti dalle tre comunità di Torino, Mondovì e Cuneo di vivere una vera e propria condivisione. Di sperimentare la fraternità, quello sguardo che ti porta a spostare il centro da te stesso, dalle tue cose, dalle tue magagne per imparare a vedere e ascoltare il fratello. Dopo un meritato caffè il programma è proseguito con la visita guidata al Santuario. Tre giochi, preparati dai più giovani, hanno saputo coinvolgere tutti i pellegrini, camminando al passo di ciascuno e facendo nascere sul volto di tutti una gioia palpabile.

La conclusione ha visto il ritorno di un momento di scambio tra i partecipanti. Il tema dell’anno, “Andate in tutto il mondo”, prendeva ispirazione dal discorso che Papa Francesco aveva tenuto incontrando Fede e Luce in udienza privata per il suo 50° anniversario. Dunque la domanda: siamo andati e cosa è successo di significativo nelle rispettive comunità in questo anno?
Ogni gruppo ha portato i suoi frutti con fantasia e colori: la bella esperienza dell’uno è così diventata preziosa e motivo di ringraziamento per tutti.

Prima dei saluti finali, un segno: la consegna di una bustina ben confezionata contenente alcuni semi di girasole, di viola, di lupino perenne con l’impegno di piantarli ciascuno a casa propria. Il seme messo nel terreno produce frutto. Ogni giorno, ciascuno avrà l’attenzione di mettere un po’ d’acqua e di osservare la crescita dei piccoli semi: è il momento della cura costante, dell’attesa fiduciosa, della speranza dell’incontro. Un segno che diventa un programma per l’estate per continuare a coltivare le relazioni tra noi e con tutti, quelle che tengono acceso il nostro cuore, talvolta troppo crucciato e lamentoso, e che riescono a sollevare l’umore del mondo, spesso così grigio e narcisista. Da Cussanio, buon viaggio a tutti!

Claudio Cavallo
Vicecoordinatore Piemonte e Valle d’Aosta

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