Gente semplice! Tutti diversi l’uno dall’altro! Tutti hanno unito le loro voci in una preghiera chiedendo al Buon Dio di portare pace e amore nel mondo.
Insieme alla bellissima squadra di Fede e Luce, dove con un mimo fantastico hanno trasmesso il proprio messaggio attraverso la parabola del Buon Samaritano. Un messaggio di amore, aiuto reciproco, rispetto e accettazione. Ci sono momenti in cui diamo per scontate le situazioni della nostra vita, momenti in cui diamo per scontate le persone… e altre volte diamo per scontata la nostra stessa vita… e viviamo senza sostanza e significato lasciando che la nostra ‘temporaneità’ e le ‘vite incerte’ ci trascinino in calcoli sbagliati, decisioni sbagliate, scelte sbagliate…
Viviamo con le nostre stesse prestazioni, senza tenere conto che intorno a noi ci sono persone diverse da noi, con altre credenze e convinzioni, persone meno fortunate o addirittura più fortunate… Appartenere alla squadra di Fede e Luce e una delle più grandi benedizioni che una persona possa avere. In un gruppo che impari a rispettare, ad apprezzare, a comprendere, ad accettare ma soprattutto ad offrire. Le persone ‘diverse’, e allo stesso tempo così belle, possono dare lezioni di vita, di speranza, di accettazione!
Venite voi, amici miei, nel nostro gruppo… Il mondo può diventare migliore grazie a ognuno di voi!
Josephine Mavrohanna
Cipro
Il nostro autobus era sicuramente il più bello di tutti perché portava una grande croce davanti e le parole “Dio è amore” ai lati. Nell’ambito dell’evento Together – Raduno del popolo di Dio noi sloveni insieme agli amici croati ci siamo uniti alla veglia di preghiera ecumenica con papa Francesco il 30 settembre. Siamo stati invitati dalla provincia italiana di Fede e Luce e ne siamo eternamente grati. Due dei nostri pellegrini, Matej con la sindrome di Down e Damijan, un amico, hanno partecipato alla processione che portava la Bibbia e l’icona di Maria. Si sono seduti in cima alle scale proprio di fronte a Papa Francesco, insieme a due pellegrini croati. È stata una gioia vedere la felicità del nostro Matej, che sorrideva costantemente e sventolava la sua piccola bandiera slovena. Avere una persona con disabilità mentale nel cuore della preghiera ecumenica è così simbolico. Siamo tutti fragili, indipendentemente dalla nazionalità o dalla fede. I nostri cari amici disabili hanno creato una bella atmosfera durante il pellegrinaggio, ci hanno fatto dimenticare le sfide quotidiane e ci hanno aiutato a concentrarci sul qui e ora, sulle cose semplici che contano davvero. Ci hanno anche mostrato come avere una fede incondizionata e profonda. Dio li benedica.
Kristina e Damijan Mlinarič
Coordinatori provinciali della Slovenia
Siamo partiti venerdì e abbiamo preso il treno Frecciarossa, non l’avevo mai preso in vita mia! Ero emozionata perché conoscevo solo i milanesi, ma degli altri che erano lì non conoscevo nessuno. Ho incontrato anche Cristina di Ombre e Luci, che anche se ho scritto degli articoli non l’avevo mai vista. Ho preso la metro e poi l’autobus per andare a casa sua perché ci ha ospitati lei. Liliana ed Elvira erano con me e già il primo giorno ero stanca! Il giorno dopo abbiamo fatto il workshop tutti insieme e da lì, dopo la benedizione, i giovani si sono incamminati per chilometri fino a dove ci hanno offerto il cibo. E da lì ancora un’altra camminata fino a San Pietro e siamo andati dal Papa.
Io non ero mai stata così vicino al Papa! E c’era tanta gente da tutto il mondo, era davvero bello che stavamo tutti lì a pregare. È stato bellissimo! Qualcosina ho capito, qualcosa no ma mi sono emozionata tanto! C’era anche Edoardo con noi che ha fatto la processione con Raul nella piazza (perciò abbiamo fatto una cosa importante!). E il mimo che hanno fatto i romani era bellissimo, poi abbiamo cantato e pregato tutti insieme. Il giorno dopo i giovani pugliesi ci hanno raccontato che hanno dormito in un museo… è vero!!! Siamo andati all’ultima messa e poi siamo andati a casa.
Silvia Freschi
Milano
Non ho mai scritto un articolo, non saprei da dove iniziare… forse dal principio. Liliana mi ha proposto di andare con un piccolo gruppo a Roma in occasione del Sinodo. Ho accettato molto volentieri. Il viaggio di andata e ritorno, svolto di venerdì e domenica in treno, è stato divertente, aveva il sapore di una piccola vacanza, perché la vacanza inizia dal viaggio e in questo caso, dall’incontro con i ragazzi, genitori e amici.
Arrivati a Roma abbiamo ricevuto una calorosa accoglienza da parte della famiglia, nel mio caso di Cristina. Ero abbinata con Liliana e Silvia, compagne di viaggio eccezionali. A tavola sembrava di essere stati da sempre in quella casa. Per questo non finirò mai di ringraziarli. Sabato è stata la giornata clou del weekend. La mattina è cominciata con il workshop intitolato Together, dove abbiamo ascoltato le testimonianze di Raul, coordinatore internazionale di Fede e Luce, di Elmira della comunità albanese e, infine, alcuni giovani giunti dalla Puglia. È stato un momento molto intenso, dove si respirava aria di condivisione.
Nel pomeriggio in Piazza San Pietro eravamo in una postazione meravigliosa ovvero molto vicini all’altare. Da quel momento, per me, è stata la parte più coinvolgente. La gente era tanta, non saprei quantificare. L’aria che si respirava era mistica e densa di preghiera. Ci avevano chiesto di fare silenzio, quel silenzio mi ha aiutato a riflettere. C’erano diversi cori e i cantori con toni acuti che toccavano il cuore. Con una bella processione sono entrati in scena i capi delle Chiese e infine Papa Francesco. L’ho visto fragile ma accogliente, umile e semplice. Il mimo dei nostri ragazzi è stato impeccabile. Bello e ricercato. L’argomento riguardava la parabola del buon samaritano. Sono stati meravigliosi. La processione del fiume di pace è stata toccante. In serata è terminato il tutto. Felici, abbiamo lasciato la piazza. Io mi sono sentita rapita da questa giornata. Mi è sembrato che il tempo trascorso fosse maggiore rispetto alla realtà. Ho pregato, quello si. Ringrazio ancora tutti e soprattutto Liliana per questa occasione.
Elvira
Milano
L’esperienza che abbiamo vissuto a Roma è stata magica. Il 30 Settembre abbiamo svolto un workshop dove regnava il tipico clima di Fede e Luce. Siamo poi andati in una chiesa colma delle emozioni e dei canti di tutte le associazioni che si occupano di diversità e abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con svariate lingue e culture e, anche qui, la diversità si è manifestata come dono.
Stanchi ma felici siamo arrivati, dopo quasi due ore di cammino, dal Papa dove abbiamo vissuto uno dei momenti più belli ed emozionanti di quest’esperienza. Siamo stati tutti accolti tra le braccia del Signore in maniera calorosa e, uniti come una grande famiglia, abbiamo partecipato alla messa che è stata detta in tante lingue diverse. Come ciliegina sulla torta abbiamo assistito al meraviglioso mimo preparato dai ragazzi di Fede e Luce che ci ha riportato alla spontaneità tipica delle nostre comunità.
Marta Guerra
Bari
Carissimi amici, ragazzi e genitori, come prima cosa devo dire che l’esperienza vissuta non sarebbe stata “meravigliosa” senza la presenza dei giovanissimi della Puglia che hanno condiviso con me questa breve ma intensa avventura di fraternità e gioia ed altri amici di regioni diverse.
Mi piace citare i loro nomi: dalla Puglia Marta, Giuseppe, Mariangela, Serena; Lucia della Basilicata; Emi e Daniela della Sicilia e dalla Campania Larjsa e Igor.
Gli incontri sono stati bellissimi ma soprattutto carichi di fraternità, semplicità e amicizia. Meravigliosa è stata la comunione tra i giovani di Fede e Luce e quelli di altre confessioni e religioni, tutti aperti e disponibili nell’unità e nell’accoglienza: adulti e giovani uniti in preghiera in un solo corpo come dice Gesù. Tutti fratelli e sorelle. Un ecumenismo fatto di semplicità, vivacità e al contempo di spiritualità e di profondo scambio di sorrisi, abbracci e di sguardi. Seppur di nazionalità diverse, parlavamo un’unica lingua: l’Amore fraterno.
Bellissimo il mimo interpretato alla presenza di Papa Francesco dai nostri carissimi ragazzi delle comunità di Roma. Voglio riportare la bella riflessione di Fabio Bronzini che, rapito dalla rappresentazione dei ragazzi, ha scritto: “Presi, attenti ma anche così spontanei e aperti. Mi dà tanta gioia e mi fa capire che tutto quello che facciamo non è fine a se stesso. È un grande dono che facciamo a tutti noi di Fede e Luce ma anche un dono che facciamo alla nostra Chiesa.”
Alla scoperta del profondo senso di appartenenza alla nostra famiglia di Fede e Luce si aggiunge la commovente scoperta della bellezza autentica, fatta di umiltà e grande amore, dei nostri responsabili dell’associazione: chi lavora dietro le quinte e chi dona il suo tempo in lavori più pratici. Questo cuore rappresenta l’humus di Fede e Luce. Il grazie per la loro disponibilità, accoglienza, umiltà e affabilità va particolarmente ad Angela Gattulli, Angela Grassi e don Marco. A Giulia Galeotti per la sua bella e generosa ospitalità e sincera amicizia e a tutti gli altri come Matteo, Daniela, Pietro, Davide, Fabio, Huberta, Valeria ed altri ancora non inferiori in cordialità e gentilezza che non cito ma che porto tutti nel cuore.
Un particolarissimo grazie va al nostro carissimo coordinatore provinciale Vito Giannulo e alla sua equipe e a Rosita Daddato, nostra vice coordinatrice regionale di Puglia e Basilicata, per aver dato questa possibilità. Credo che camminando insieme costruiremo cose grandi e belle!
Giovanna Verrastro
Potenza
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