Lettere di Natale 2023

Gli auguri dall'assistente spirituale internazionale e dai coordinatori provinciali

da | 20 Dic, 2023 | Lettere

Disegno di Amgad Edward, amico di Fede e Luce dell'Egitto

Le lettere di Natale scritte da don Marco Bove, assistente spirituale internazionale di Fede e Luce, e da Liliana Ghiringhelli, Fabio Bronzini e Vito Giannulo, coordinatori delle tre province italiane di Fede e Luce.

Scarica qui la lettera di don Marco Bove — ITA / EN 

Scarica qui la lettera dei coordinatori provinciali — ITA / EN

Lettera di don Marco Bove, assistente spirituale internazionale

«Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

(Luca 2, 12-14)

Ci raggiunge ancora l’annuncio della nascita di Gesù che gli angeli portano ai pastori nella notte di Natale. Questo annuncio contiene anche l’invito a mettersi in cammino per trovare il bambino Gesù. Non è facile riuscire a trovare un neonato con così poche indicazioni, solo un segno: “un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.

Oggi siamo noi ad essere invitati a metterci in cammino per trovare ancora una volta la presenza del Signore Gesù, là dove non ci saremmo aspettati: negli umili, nei poveri, in tutti coloro che non sono là dove ci aspetteremmo di trovarli, al caldo in una casa, in una culla pulita. La povertà, le guerre, l’esclusione e la violenza costringono molte persone a fuggire, portando dentro di sé sofferenza e paura.

Ma la nascita di Gesù è una promessa che dona nuova luce e nuova speranza. Siamo amati da Dio, tutti, perché siamo suoi figli, e per questo chiamati a vivere come fratelli, nell’amore e nella accoglienza reciproca. È il dono della pace, che nella lingua ebraica si dice SHALOM, e significa molto di più della mancanza di guerre, è infatti l’insieme di tutti i doni messianici, che rendono la nostra terra più abitabile e le nostre relazioni più vere e più capaci di perdono e di comunione.

Chiediamo al Signore Gesù che nasce in mezzo a noi, che le nostre comunità di Fede e Luce siano in tutto il mondo un segno di pace e di riconciliazione, capaci di accoglienza e di perdono.

Il Signore ci doni la sua pace perché possiamo essere anche noi un segno di pace per tutti.

Buon Natale!

don Marco Bove

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Disegno di Amgad Edward, amico di Fede e Luce dell'Egitto

Disegno di Amgad Edward, amico di Fede e Luce dell’Egitto

Lettera dei coordinatori provinciali

“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto». Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva d’Israele; io vengo in tuo aiuto” (Is, 41, 13-14).

In queste settimane Isaia ci ha accompagnati con dei testi a volte stupefacenti, come queste righe del capitolo 41. Che simpatico questo Dio che ci chiama “vermiciattoli” e “larve”!

Ma diciamocelo: non ci capita di sentirci così, magari proprio in questi giorni accelerati di Natale? raggomitolati come vermetti nelle nostre ansie – non sono amato, amo troppo poco, mi annoierò, non ce la farò a far tutto, mi ammalerò, vedrò altri ammalarsi, non mi andrà di fare gli auguri, soffrirò quando non avrò nessuno a cui farli?

Non ci sentiamo un po’ “larve”, sopraffatte da quello che ci succede attorno – morte e distruzione, tutti che sparano basso, le sparano grosse e tu che vorresti abbassare il volume e hai perso il telecomando?

“Io vengo in tuo aiuto – oracolo del Signore (…) io, il Signore, risponderò loro, io, Dio d’Israele, non li abbandonerò”.

L’augurio che vi facciamo è di credere che c’è qualcuno che ci tiene per mano. Ricordare le volte in cui, nella nostra vita, questo ci è accaduto. Portare la nostra fede, “che è il contrario della paura”, nelle comunità. Ricordare le volte in cui, nella nostra vita, lui ci ha aiutato a farlo. Essere convinti che Dio non ci abbandona. Ricordare le volte in cui, nella nostra vita, lui ci ha soccorso. Riconoscere le sorgenti scaturite dove c’era il deserto. Ricordare le volte in cui, nella nostra vita, abbiamo trovato l’acqua dove c’era solo aridità.

E ringraziare chi prima ci chiama “vermiciattoli” e “larve” e poi ci manda un Bambino ad augurarci buon Natale con le parole immortali della nostra fede: “io sono con voi fino alla fine del mondo”.

Liliana Ghiringhelli
Fabio Bronzini
Vito Giannulo

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