Le comunità del movimento Fede e Luce di Mazara del Vallo e Salemi hanno partecipato sabato 9 dicembre presso il Seminario Vescovile di Mazara del Vallo (TP) all’incontro di formazione sinodale per catechisti, educatori e associazioni. L’incontro dal titolo “Le persone disabili sono scandalo nella comunità cristiana?” è stato condotto da suor Veronica Donatello in collaborazione con l’ufficio catechistico della diocesi di Mazara del Vallo. La religiosa responsabile del Servizio per la Pastorale delle persone con disabilità della CEI ci parla di una fragilità che ci fa paura. Le persone con disabilità ci scomodano e per questo scomodano la nostra coscienza. Nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle scuole, nel lavoro, nello sport: impariamo a valorizzare ogni persona con le sue qualità e capacità, e non escludiamo nessuno.
«Quando si parla di disabilità si pensa solo a quelle congenite – spiega suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità – invece bisogna pensare anche a quelle acquisite a causa di malattie a volte o di incidenti. Il problema non è tanto costruire nuovi scivoli, quelli spesso si trovano sia sui marciapiedi che nelle chiese, la difficoltà reale è quella di abbattere il pregiudizio. Infatti il Papa, nel suo messaggio per la Giornata Internazionale sulla disabilità, ci parla proprio di una società inclusiva per tutti e questo vuol dire abbattere le proprie barriere, andare al di là di credere che l’altro abbia solo dei bisogni primari, ma invece guardare anche i suoi sogni, i suoi desideri, di come vuole condurre la sua vita. Papa Francesco ci invita proprio a questo ad allargare il nostro sguardo».
Spesso l’inclusione diventa l’ostacolo più difficile, perché ci mette di fronte ad una realtà differente costringendoci ad uscire dalle nostre zone confort e a confrontarci con l’altro. «Per prima cosa dobbiamo uscire da una logica solo compensativa – dice suor Veronica – cioè dobbiamo dimenticare certi meccanismi che si attivano automaticamente quando dobbiamo incontrare persone con disabilità. Non sono i mezzi o gli strumenti per accoglierli che fanno la differenza, quello è come mettere un abito nuovo su una stoffa vecchia che è la nostra mentalità, ma dobbiamo lasciarci provocare, lasciamoci sfidare dai nuovi tempi e dai nuovi metodi di accoglienza. Superiamo l’impostazione frammentaria e scolastica dei nostri incontri di catechesi altrimenti rischiamo di fare delle ripetizioni di cose che i ragazzi già vivono a scuola e infine lavoriamo sull’appartenenza, una parola che per noi cristiani ha un significato molto più grande, non serve farli sedere in prima fila ma chiediamo loro come vogliono la loro chiesa, come la sognano, mettendoci in ascolto delle loro esigenze, sfruttando le loro potenzialità, i loro doni e talenti che possono mettere a disposizione dell’altro»
Qui di seguito l’intervento integrale di suor Veronica Donatello:
Dopo l’incontro le comunità hanno partecipato alla Celebrazione Eucaristica in cattedrale presieduta da S.E. il vescovo Mons. Angelo Giurdanella dove hanno mimato il brano del vangelo di Marco 1, 1- 8. Al termine della celebrazione alcuni amici di Fede e Luce hanno ricevuto dal vescovo il “Mandato pastorale ai catechisti e agli educatori delle associazioni” per il servizio pastorale svolto all’interno delle comunità nei confronti dei ragazzi disabili.
«Il discepolo deve nutrirsi della Parola, avere un cuore abitato dalla Parola e una vita illuminata e riscaldata dalla Parola. Non si può essere araldi della Parola senza esserne stati discepoli. Non si può annunciarLa senza esserne stati in religioso ascolto, Dei Verbum audiens»
Di seguito, il mimo del Vangelo di Marco che è stato drammatizzato nella cattedrale del Santissimo Salvatore a Mazara del Vallo
Parte 1:
Parte 2: