Tra memoria e speranza

Il ricordo di Papa Francesco nel gruppo Fede e Luce di Santa Silvia

da | 26 Mag, 2025 | San Gregorio

San Gregorio - Vera Goncalves

A pochi giorni dai funerali di Papa Francesco, mentre il mondo cattolico si interrogava sul futuro della Chiesa e rifletteva sull’eredità spirituale lasciata dal pontefice, cercavo delle testimonianze nei luoghi più semplici e genuini della comunità. È in questo spirito che nasce l’incontro con il gruppo Fede e Luce della parrocchia di Santa Silvia. L’invito è arrivato da Carla Cecilia, cara amica e storica volontaria. “Vieni alla nostra riunione, farà piacere a noi e credo anche a te”, ha detto.

L’incontro è stato anche l’occasione per conoscere don Alfio, parroco di Santa Silvia, che ha reso possibile un dialogo aperto con alcuni giovani della parrocchia. Si parlava di fede, di futuro e di attese per il nuovo Papa – che, all’epoca, non era ancora stato eletto. Nessuno immaginava che il prossimo pontefice sarebbe stato Robert Prevost, Papa Leone XIV.

A colpirmi più di ogni altra cosa, nel gruppo riunito nella “casetta” parrocchiale, è stato il clima di affetto e autenticità che si respira. Con i “ragazzi”, più che semplici conversazioni, si apprende una “grammatica dell’affetto”: un linguaggio a volte non verbale, fatto di gesti, sorrisi e sguardi che comunicano in modo diretto, essenziale.

Quel giorno si festeggiava anche il compleanno di Chiara. Con semplicità e calore, mi ha accolto con una fetta di torta e qualche domanda curiosa, come si farebbe con un’amica di lunga data.

A mio avviso, in momenti come questi si avverte quanto i ragazzi, insieme alle volontarie e ai volontari, sono riusciti a trasformare la “casetta” della parrocchia di Santa Silvia in uno spazio neutro, non giudicante, dove ognuno può esprimersi a modo suo. Un luogo accogliente, aperto al dialogo e pieno di allegria, in cui ciascuno percepisce e riconosce l’umanità dell’altro.San Gregorio - Vera Goncalves

La stessa umanità dei loro racconti sulle performance vissuta nel mimo nella Basilica di San Paolo. Hanno vissuto molta ansia da palcoscenico prima e durante lo spettacolo, ma nel rievocarlo adesso sapevano riderci su, con leggerezza, ironia, e spirito di squadra che hanno trasformato la tensione in ricordo condiviso.

Non sono mancati i riferimenti a momenti di particolare significato, come la partecipazione al Giubileo dei Disabili, celebrato pochi giorni prima, e la presenza in uno stand a San Pietro. Esperienze intense che restano impresse nella memoria dei ragazzi come testimonianza viva di un anno giubilare vissuto con entusiasmo.

I ragazzi di Fede e Luce parlano anche di Papa Francesco, e le loro parole tracciano un profilo affettuoso e sincero: un Papa che accoglie, perdona, accompagna. Non un giudice, ma un compagno di cammino. A testimonianza di questo legame, è stato realizzato un cartellone con fotografie scattate durante una visita in Vaticano, dove alcuni di loro hanno avuto la possibilità di incontrarlo. In centro, spicca la bellissima foto di Roberto, che è anche il chierichetto della parrocchia, simbolo di una presenza viva e concreta.

Carla aveva ragione, mi ha fatto tanto piacere spendere alcune ore con il gruppo Fede e Luce di Santa Silvia, di condividere la gioia di incontrarsi.

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