Siamo una luce per accettare la diversità

da | 19 Apr, 2021 | Comunicato stampa

Le comunità di Fede e Luce

Il Coordinatore internazionale ricorda il cuore del movimento, fondato sul messaggio di Cristo: “mettere i più fragili al cuore del mondo”.  

 

Cosa è cambiato in Fede e Luce dopo 50 anni?  

Fede e Luce continua la sua missione: formare comunità, al centro delle quali ci sono persone con un handicap mentale, con le loro famiglie e i loro amici, a partire dal bisogno universale di incontri personali, di accoglienza e amore.  Il nostro impegno consiste, essenzialmente, nel condividere la nostra vita con gli altri. Fede e Luce è in un certo senso un movimento “contro-culturale”, in quanto mette i più piccoli al primo posto. Dove altri vedono in loro solo un problema” o un “dramma”, noi siamo chiamati a considerarli  un’“opportunità” o un “dono”.

In che modo la comunità gestisce le rivelazioni di abusi sessuali riguardanti Jean Vanier? Resta una figura di riferimento?  Il suo testo La Comunità, luogo del perdono e della festa resta un caposaldo?

Jean Vanier e Marie- Hélène Mathieu sono stati per cinquanta anni i promotori del movimento, assieme a tanti altri. Da parte nostra, abbiamo consultato tutte le province di Fede e Luce e possiamo dire che queste rivelazioni non hanno per nulla influenzato la vita reale e quotidiana delle comunità. L’impegno dei membri è fondato sulla roccia della fede e sulla loro appartenenza a questa famiglia. Molti di noi hanno conosciuto Fede e Luce attraverso i libri e i ritiri di Jean e, per coloro che l’hanno conosciuto personalmente, queste rivelazioni sono state motivo di sgomento e delusione. Non possiamo né vogliamo rinunciare alla nostra storia, ma la vera figura di riferimento è Gesù Cristo e il nostro più importante testo di riferimento resta il Vangelo.

Sotto quali aspetti Fede e Luce è un movimento cristiano? Cosa propone di più rispetto ad altri incontri aconfessionali? 

Fede e Luce è un movimento cristiano perché Gesù Cristo è il centro delle nostre comunità. Una delle sue ricchezze è quella di essere un movimento ecumenico. E crediamo che tutte le persone, con o senza handicap, siano amate da Dio. Le responsabilità sono affidate soprattutto ai laici, anche se la figura del sacerdote o dell’assistente spirituale è molto importante. Ciascuno ha il suo posto in una comunità Fede e Luce: dai bambini ai più anziani, qualunque sia la loro condizione o situazione… come in una famiglia!

Questo movimento ha cambiato la prospettiva dell’handicap mentale nel mondo?

Anche se Fede e Luce porta la sua visione della persona con handicap in circa novanta paesi, noi non siamo la soluzione all’handicap, siamo solo una piccola luce accesa per l’accoglienza e l’accettazione di chi è diverso; favoriamo l’incontro personale in un mondo in cui spesso predominano il rifiuto e la chiusura nei confronti di chi è diverso.

Intervista di Olivia de Foumas


 

COMUNICATO STAMPA
FEDE E LUCE COMPIE 50 ANNI:
“Un tesoro da condividere”
 

«Ciascuno è amato da Dio così com’è. Ciascuno ha bisogno di sentirsi accolto. A Fede e Luce condividiamo momenti di vita, mettendo al centro delle comunità le persone con disabilità intellettiva. Poniamo il piccolo al primo posto». Raùl Izquierdo Garcìa, coordinatore internazionale del movimento, riassume così la missione di Fede e Luce, che il 12 aprile scorso ha festeggiato 50 anni di presenza accanto alle persone con disabilità mentale e alle loro famiglie.

Per l’occasione Papa Francesco ha inviato un messaggio al movimento, auspicando “che la significativa ricorrenza sia occasione per un sempre più generoso impegno”.

Fede e Luce è nata nel 1971 con un pellegrinaggio a Lourdes (organizzato dopo che la famiglia di Loïc e Thaddée, due fratelli francesi con gravi disabilità, era stata rifiutata dalla parrocchia in partenza per il santuario). Negli anni Fede e Luce è cresciuta e oggi è presente in 86 Paesi con 1350 comunità, di cui 60 in Italia. Di forte impronta ecumenica, ne fanno parte persone di diverse confessioni cristiane.

«Eccoci qui 50 anni dopo – hanno dichiarato i coordinatori internazionali, Maria Silvia Jesus Tavares (Brasile) e Raùl Izquierdo Garcìa (Spagna) – a celebrare il nostro cinquantesimo anniversario, dopo aver percorso questo cammino, mano nella mano con il Signore. Abbiamo avuto delle difficoltà, ma la nostra barca non è affondata. Ci sono state tempeste, mareggiate e fulmini, ma la barca, anche in mezzo agli sconvolgimenti, è riuscita a proseguire e a scoprire nuovi e bellissimi orizzonti, mai immaginati. Remiamo tutti insieme, ognuno secondo le proprie capacità».

Nelle condizioni particolari dovute alla pandemia, il giubileo si è aperto con la riunione (virtuale) dei coordinatori mondiali svoltasi dal 26 al 28 febbraio scorso. Gli incontri sono quindi proseguiti – sempre a distanza – nel triduo e nel giorno di Pasqua per festeggiare condividendo esperienze e ricordi. Durante tutto il 2021 sono previsti pellegrinaggi e incontri per celebrare «questo tesoro condiviso».

Fede e Luce cerca di restituire alle persone con disabilità il posto che spetta loro nella Chiesa e nella società. Le comunità stringono legami di amicizia attraverso incontri regolari (necessariamente virtuali nelle attuali circostanze), almeno una volta al mese. A Fede e Luce, luogo di unità e di pace, le persone con disabilità possono rivelare le loro capacità umane e spirituali. I genitori trovano un vero sostegno e gli amici scoprono il dono prezioso di ogni fragilità, compresa la loro.

«Abbiamo – concludono i coordinatori internazionali – un tesoro da condividere con molte persone con disabilità mentali, famiglie, amici, giovani, sacerdoti… Tanti aspettano Fede e Luce; camminiamo per le strade, i quartieri, le città e i Paesi portando la vita semplice delle nostre comunità».

Per informazioni
Angela Grassi 338 605 7769
Cristina Tersigni 3397752491
Segreteria 334 3454998
fedeeluce.it
faithandlight.org

Scarica il comunicato in pdf: CS – 50 anni di Fede e Luce

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