Andare a teatro a vedere uno spettacolo ricco di musica, colori, allegria piace sempre a tutti. Ciò premesso, prima che scoppiasse la pandemia di covid, la nostra amica Nives ci aveva proposto, tramite un impresario da lei conosciuto, di andare a Teatro con i nostri ragazzi a vedere lo spettacolo Grease, (un musical ambientato negli anni ’50 che molti di voi ricordano). Ho aderito anch’io, pensando di fare felice mio figlio Francesco, il quale a teatro non può andare, perché non sta né zitto, né fermo. Questa volta il “gruppo” di amici mi offriva l’opportunità di osare.
Ma, proprio in quei giorni abbiamo dovuto fare i conti con la pandemia che aveva chiuso tutto. E sono passati due anni… poi finalmente, sabato 26 febbraio con un bel gruppo di amici di Fede e Luce questo desiderio si è realizzato. Francesco, prima e durante lo spettacolo era impaziente, eccitato, senz’altro intimorito (i suoni erano allegri, ma anche assordanti; le luci tempestavano gli occhi, il buio della grande sala poteva preoccupare). E gli amici che gli sedevano vicino hanno dovuto faticare un po’ a contenerlo. Tutti gli altri, disabili meno gravi di lui , invece li vedevo sorridere e partecipare .
È stata, comunque, una bella e nuova esperienza, non così scontata. Forse sta qui l’apprezzamento di questa uscita: ciò che una persona normodotata può concedersi quando vuole nella vita, per i nostri ragazzi gravi diventa un’ occasione rara che può procurare nella mente e nel cuore un bel ricordo e che gli fa pensare e dire «Oggi anch’io sono stato a teatro».
Elisa Sturlese