Lettere di Pasqua

Le riflessioni dell'assistente spirituale internazionale e dei coordinatori provinciali

da | 5 Apr, 2023 | Lettere

Mosaico a tema pasquale

La Santa Pasqua è alle porte! Il nostro assistente spirituale internazionale, don Marco Bove, ha scritto una lettera per tutte le comunità di Fede e Luce per accompagnarci in questi giorni di mistero e rinascita.

Insieme a lui, anche i coordinatori delle tre province italiane Liliana Ghiringhelli (Nord), Fabio Bronzini (Centro) e Vito Giannulo (Sud) hanno condiviso una riflessione per la Pasqua.

Non è qui. È risorto!

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete». Ecco, io ve l’ho detto».
(Matteo 28, 5-7)

Il mattino di Pasqua le donne tornano al sepolcro ma non trovano più il corpo del Signore Gesù. Oltre alla delusione e al senso di sconfitta, ora non c’è neppure la possibilità di piangere la morte di Gesù e la fine di una promessa, di un regno di pace e di giustizia.

Ma l’angelo avverte le donne che il Signore è risorto, che non è più dove loro pensavano, e che la loro ricerca era orientata dalla parte sbagliata. Così è anche per noi, nei momenti di fatica e di delusione, nei momenti di sofferenza e di tristezza cerchiamo il Signore là dove non possiamo trovarlo.

L’angelo però dà alle donne un’indicazione preziosa: vi precede in Galilea, là lo vedrete. L’annuncio della Pasqua ci raggiunge ancora una volta come promessa di vita nuova, perché la morte è stata sconfitta e il dono del Signore Gesù è più forte del male e dell’ingiustizia. Questo annuncio raggiunge noi e tutti coloro che anche oggi sono vittime della sofferenza, dell’ingiustizia e della guerra.

Il Signore ci precede, cammina davanti a noi per indicarci la strada e si fa riconoscere in Galilea, cioè nella nostra vita quotidiana, nei luoghi familiari di ogni giorno, nel nostro lavoro e nei nostri affetti. Anche le nostre comunità di Fede e Luce, le nostre feste e i nostri incontri, sono la Galilea dove Gesù ci attende e si fa riconoscere, attraverso i nostri legami di amore e di amicizia.

Fa’ o Signore che le nostre comunità siano un segno di speranza per questo nostro tempo, una promessa di vita per noi e per tutti coloro che fuori dal sepolcro ancora ti cercano e non sanno che tu hai vinto il male e la morte.

Buona Pasqua a tutti!
don Marco Bove

Scarica qui la lettera in formato pdf

 

Immagine della Croce

L’augurio di incontrare Dio che vogliamo farvi per questa Pasqua è un augurio quasi impossibile. È così diverso per ciascuno di noi, e cambia di momento in momento nella nostra vita, il modo di incontrarlo! Nessuno può dire: si fa così e non così. Quando Mosè incontra Dio su un monte in mezzo al deserto, l’Oreb, non gli viene chiesto: “pentiti dei tuoi peccati”, “preparati un bel discorso”; “rifletti mezz’ora in silenzio sulla tua vita”. No, gli viene chiesto di togliersi le scarpe. Era il gesto che si faceva per avvicinarsi al sacro e, allo stesso tempo, per sentirsi a casa. Sembra che a Dio piaccia quando ci spogliamo un po’, ci mettiamo comodi e chiacchieriamo con lui.

Questo è anche un periodo di ritorni a casa per parenti o amici che vivono lontani. Cosa troveranno? Le donne che andarono al sepolcro non trovarono davvero quello che si aspettavano: c’era un angelo in vesti sfolgoranti invece di un corpo morto. I riti di Pasqua, sempre uguali a se stessi, sembra non possano nascondere nessuna sorpresa. Invece Mosè “si velò il viso”, le guardie “tremarono tramortite”, le donne ebbero “timore e gioia” grandi.

L’incontro con Dio è davvero un mistero. Può essere come tornare a casa e trovare qualcuno che invece di chiederti “di cosa hai bisogno?” ti dice “ti capita di stare con qualcuno che ha bisogno di te?”. Oppure può essere uno choc, un roveto che brucia senza consumarsi, tuniche così bianche come nessun lavandaio potrebbe renderle. Nelle nostre comunità si conoscono entrambe le cose: l’intimità e il trauma, le coccole e le tragedie. Questo accade nei posti in cui ci si vuole bene davvero. L’augurio è che restiamo così.

Buona Pasqua 
dai coordinatori provinciali
Liliana Ghiringhelli
Fabio Bronzini
Vito Giannulo

Scarica qui la lettera in formato pdf

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